Piano Transizione 5.0 - Credito d’imposta per investimenti in beni materiali e immateriali
Verso la transizione digitale e green
Industria 5.0 integra il paradigma di Industria 4.0 mettendo al centro la ricerca e l’innovazione come motori per la transizione verso un’industria europea sostenibile, incentrata sull’uomo e resiliente. L'Italia, analogamente a quanto avvenuto per la Transizione 4.0, punta ad incentivare gli investimenti a favore della Transizione 5.0 attraverso lo strumento dei crediti d’imposta.
Data la rilevanza del tema, anche per Industria 5.0 BCM Project offre un'assistenza personalizzata approfondendo le opportunità di investimento e le esigenze aziendali, mettendo a disposizione esperienze e competenze del team di consulenti.
Analizziamo qui di seguito il provvedimento, gli investimenti agevolabili e l'entità dei possibili crediti d'imposta.
Il provvedimento
L’articolo 38 del Decreto legge n. 19 del 2 marzo 2024 introduce il nuovo “Piano Transizione 5.0”, volto a sostenere gli investimenti per la duplice transizione digitale e green delle imprese italiane, mediante uno schema di crediti d’imposta. Il Piano prevede risorse pari a 6,3 miliardi di euro che si aggiungono ai 6,4 miliardi già stanziati dalla legge di bilancio, per un totale di 13 miliardi per il biennio 2024-2025.
Beneficiari e tipologie d'investimento agevolabili
Possono usufruire del nuovo credito d’imposta tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente da forma giuridica, settore economico di appartenenza, dimensione e regime di determinazione del reddito.
Saranno agevolati gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa presenti negli allegati A e B annessi alla legge n. 232/2016 (già previsti nel “Piano Transizione 4.0”) e che sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, a condizione che, tramite gli stessi, si consegua complessivamente una riduzione dei consumi energetici (non inferiore al 3%) della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale oppure una riduzione dei consumi energetici (non inferiore al 5%) dei processi interessati all’investimento.
All’allegato B per il Piano 5.0 sono stati integrati anche investimenti in beni immateriali per il monitoraggio continuo dei consumi energetici o per meccanismi di efficienza energetica (mediante raccolta ed elaborazione dati provenienti da sensoristica IoT), oltre a software per la gestione di impresa, se acquistati in associazione ai precedenti.
Sono, inoltre, agevolabili i beni materiali nuovi finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per autoconsumo (ad eccezione delle biomasse), compresi gli impianti per lo stoccaggio di energia prodotta, e le spese di formazione per acquisire le competenze in ambito di transizione digitale ed energetica.
Il credito d'imposta
Il credito d’imposta varia in base all’entità dell’investimento e della riduzione dei consumi energetici. Ad esempio, a fronte di un investimento inferiore a 2,5 milioni di euro, si può beneficiare di un credito d’imposta pari al 35% se si ottiene una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva compresa tra 3% e 6% oppure una riduzione dei consumi energetici di un singolo processo compresa tra 5% e 10%.
Analogamente al credito d’imposta industria 4.0, anche per il Piano 5.0 è previsto un meccanismo di erogazione per scaglioni da computare al singolo anno di riferimento.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione decorsi 5 giorni dalla regolare trasmissione dell’elenco entro il 31 dicembre 2025, presentando il modello F24 in un’unica rata unicamente tramite i servizi telematici. L’ammontare non ancora utilizzato entro questa data viene riportato in avanti ed è utilizzabile in 5 quote annuali di pari importo. L’ammontare del credito d’imposta utilizzato in compensazione non deve eccedere l’importo utilizzabile.
Presentazione delle domande
Le modalità di presentazione delle domande, comprensive di descrizione del progetto e di certificazioni energetiche, saranno indicate dal Gestore dei Servizi Energetici s.p.a. (GSE).